I due giovani sposi si sentivano completamente realizzati e tranquilli.
Titolo di studio, posto fisso in banca per tutti e due, un figlio desiderato e bellissimo, due belle macchine, vacanze minimo due volte l’anno, abiti firmati. L’avvenire non poteva presentarsi più roseo.
Sì, è vero, c’era il mutuo da pagare perché, con il bambino che stava crescendo, bisognava per forza acquistare una casa più grande, nel posto giusto, ma con i due buoni stipendi garantiti se lo potevano permettere tranquillamente.
Ma, come spesso accade, la realtà si presenta un po’ diversa da come ce la siamo costruita nella fantasia. D’un tratto arriva la crisi mondiale della finanza. Decine di banche falliscono. Migliaia di posti di lavoro vanno in fumo. Tutto è rimesso in discussione.
"Ma come è possibile? Eravamo laureati, dipendenti di una banca anzi di una grande banca, per di più americana! Ci sentivamo così diversi dagli altri, così privilegiati. Non poteva succedere proprio a noi! Non doveva succedere".
Nell’anno 2009 avevo sentito queste notizie alla televisione, ne ero rimasto molto impressionato. Ho pensato come trasferire sul quadro l’emozione di quei momenti. Mi sono chiesto come si potesse, con una semplice immagine disegnata e pirografata su un pezzo di legno, rendere evidente allo spettatore quello che quei due sposi e che io provavo. Ho immaginato due semplici figure geometriche che potessero darmi l’idea di ciò che stava avvenendo. Ho pensato ad una figura tonda e ad una figura triangolare o comunque con angoli e spigoli. L’immagine tonda o sferica inspira un senso di tranquillità, di serenità e di sicurezza. Infatti, fin da bambini si gioca con la palla. La palla è tonda, è morbida, non ha spigoli, non fa male, si può accarezzare, si può tenere a letto, ti fa compagnia. Ho pensato alla rotondità del ventre della mamma che aspetta un bimbo; ho pensato al profilo del seno di una mamma che allatta: il massimo della serenità.
Per l’altra figura in contrasto, quella che crea tensioni, paure e complicazioni ho pensato a qualche cosa che non daremmo mai in mano ad un bimbo: una siringa, una forbice affilata, un coltello, un pezzo di acciaio lavorato con tanti spigoli vivi. Tutto questo è sì frutto del lavoro umano, produce reddito, produce benessere, ma nell’immaginario resta comunque un simbolo di pericolo.
Quando tutto va bene, qualunque lavoro produce benessere, tranquillità, fiducia nel futuro: il cerchio, il tondo, la palla. Quando questo lavoro si spezza e diventa incerto produce tensioni e paure: gli spigoli, gli angoli, le punte. Queste due forme geometriche, inevitabilmente, incastrandosi le une nelle altre danno l’idea e la necessità assoluta del lavoro ma pure della difficoltà della convivenza delle due situazioni esposte.
Due diverse situazioni che, al loro modificarsi, daranno sempre origine alle "complicazioni del mondo lavorativo!"