Dopo tanti anni di disegno e pittura nelle sue varie forme ed espressioni ho incontrato per caso la pirografia. Mi sono dedicato con passione a questa tecnica dal 2007, cercando subito di scoprirne i segreti, gli strumenti, i materiali. E’ stato un partire da zero, senza la possibilità di un insegnamento e di un confronto in quanto non ho trovato corsi di insegnamento.
Il paesaggio è stato il primo banco di prova per testare le possibilità della pirografia. Ho prodotto così, in questi anni dal 2007 al 2010, più di cinquanta opere, cercando di acquistare sempre più forza e sicurezza. Alla fine, non mi sono più accontentato di questo ed ho lanciato a me stesso ancora una sfida. Ritenevo la pirografia un semplice gioco per ragazzi: i soliti disegnini da fare a scuola o in casa. Io cercavo qualche cosa di più, molto di più. La sfida che mi ero posto era proprio questa: scoprire i limiti della pirografia. Come superare questi limiti? Come ottenere il massimo? Come raggiungere quel risultato che stupisce e crea meraviglia in chi guarda?
Sono partito quindi da queste mie idee per incamminarmi in un mondo sconosciuto e fantastico, un mondo solo mio. Non più i soliti paesaggi, comunque sempre amati ed in evoluzione; ho pensato a qualche cosa di molto più complesso, ad opere apparentemente incomprensibili al pubblico. Ritenevo, ingiustamente, che non sarebbero state capite ed apprezzate. Ma questa era solo la mia idea, la mia convinzione. Ed era sbagliata. La realtà si è dimostrata totalmente diversa.
Vivo in un piccolo paese montano, lontano dalle grandi mostre "culturali", tra gente semplice ed abituata a "toccare" con mano la realtà.
Ricordo una anziana signora; dopo aver visitato la mostra mi disse:"Io purtroppo di questi quadri ho capito poco, però mi piacciono moltissimo!"
Penso che qualunque persona che, come me, "produce arte", anche se solo a livello amatoriale, gradirebbe sentirselo dire.
E’ stato uno stimolo per continuare, per scoprire, per tentare ancora altre strade per nuovi, ambiziosi, obbiettivi.